UNA DELLE PRIME FIGURE DI "SCIENZIATO"
Anassagora di Clazomene, visse e operò ad Atene, dove ebbe anche il merito di portare e diffondere per la prima volta la riflessione filosofica. Accusato di empietà, perché riteneva che il sole non fosse una divinità ma una semplice massa infuocata, fu cacciato dalla città e morì in esilio.
Anassagora mostra di avere una percezione delle dimensioni e della configurazione dell'universo migliore di quella dei suoi predecessori. Egli, infatti, diceva che il sole ci appare piccolo perché dista molto da noi, ma in realtà è più grande del Peloponneso. Inoltre riteneva che esso non fosse un elemento del nostro paesaggio, né che tramontasse dietro i monti, bensì che ruotasse intorno alla terra. Sosteneva anche che la luna, pur essendo più piccola del sole, ci appare più grande e più vicina al nostro pianeta. Affermava che tutti i corpi celesti- sole, luna e astri- sono della stessa natura della Terra e che la luna, come la Terra, è attraversata da valli e pianure.
IL NOUS COME PRINCIPIO ORDINATORE
Per spiegare l'origine dell'universo dalla caotica mescolanza degli elementi originari, Anassagora ricorre all'azione di una forza, nettamente distinta e separata da quelli, che egli chiama intelligenza (nous, in lingua greca): essa determina il movimento che è causa della separazione e composizione dei semi secondo un ordine razionale. La presenza di un principio che ha la funzione di ordinare, controllare e spiegare la realtà naturale rappresenta una conquista teorica notevole. L'intelligenza di cui parla Anassagora ha un significato molto incerto, tanto che i critici di tutti i tempi si sono appassionati a interpretarla in differenti modi. Di certo, essa non ha la funzione di creare il mondo, né ha un'esistenza al di fuori di esso: pur essendo distinta dai semi, non è né spirito né Dio. questi concetti sono infatti al di fuori della mentalità naturalistica del V secolo a.C.
IL PRIMO MODELLO DEL SAPERE SCIENTIFICO
Anassagora, dunque, sottolinea con forza la stretta connessione tra l'esperienza sensibile e l'intelligenza tra il lavoro umano che trasforma le cose e crea gli strumenti e la conoscenza razionale. Anassagora è molto esplicito quando, mettendo in luce la relazione tra esperienza, memoria, intelligenza e tecnica, delinea quello che possiamo considerare il primo modello del sapere scientifico, sintetizzabile in questi punti:
1. il processo conoscitivo inizia dall'esperienza concreta, grazie al cervello che ci permette di elaborare le sensazioni percepite dall'udito, dalla vista, dall'odorato e dal tatto;
2. interviene poi la memoria, che rende stabili nel tempo queste sensazioni;
3. l'intelligenza, quindi, interpreta i dati e formula le ipotesi, elaborando un sistema di pensiero stabile e necessari: la scienza;
4. infine, grazie al sapere pratico e operativo le cose diventano oggetti della nostra manipolazione e trasformazione: il martello piega i metalli, la ruota rende più veloce il movimento, le carte geografiche rendono più affidabile la navigazione.
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