La tradizione presenta Eraclito, vissuto nella città di Efeso tra il sesto e il quinto secolo a.C, come discendente da stirpe reale, aristocratico e altezzoso, forte oppositore degli orientamenti politici dei suoi cittadini.
Dalla sua unica opera ci restano solo frammenti: aforismi brevi ed enigmatici che gli valsero l'appellativo di "oscuro".
La sua riflessione si può sintetizzare nei seguenti nuclei tematici:
-il flusso universale
-il lògos e la legge dei contrari
TEORIA DEL DIVENIRE
Il filosofo concepisce il mondo come un flusso perenne in cui tutto scorre (panta réi). Eraclito identifica la forma dell'essere nel divenire poiché ogni cosa è soggetta al tempo e alla sua relativa trasformazione. Questa concezione della realtà come fluire si concretizza nella tesi secondo cui il "principio" delle cose è il fuoco. Egli sostiene questa tesi: il fuoco condensandosi diventa acqua poi terra dopodiché la terra, rarefacendosi si fa acqua e poi fuoco. Quindi tutto ha origine e fine nel fuoco.
DOTTRINA DEI CONTRARI
Eraclito ritiene cha la legge segreta del mondo risiede proprio nella stretta connessione dei contrari che in quanto opposti, lottano fra di loro, ma nello stesso tempo, non possono fare a meno l'uno dell'altro che vivono solo l'uno in virtù dell'altro. quindi niente esisterebbe se allo stesso tempo non esistesse anche il suo opposto. In questa guerra fra i contrari Eraclito vide quello che lui definiva il logos, la legge universale della natura.
La figura di Eraclito di Efeso è per noi avvolta nel mistero e nella leggenda perché di lui abbiamo pochissime notizie certe. Sappiamo che la sua vita si può datare tra il 550 e il 480 a.C. Discendente da una famiglia nobile, viene descritto come un uomo altero e superbo, avverso al regime democratico di Efeso
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